FEMOR, la Fondazione per Educazione & Management in Ortopedia.

Relazione IV missione FEMOR

4-25 agosto 2018

La sesta missione di Femor in RDC può essere suddivisa nei seguenti punti :

  • Progetto del 118 telefonico –Villaggio KENGE
  • Procedura visto Dr. Balubuka per stage in ortopedia in Italia
  • Interventi piedi torti Villaggio di Songololo
  • Stage Dr Balubuka 26 agosto-26 ottobre 2018
  • Progetto del 118 telefonico –Villaggio KENGE

Durante la missione 2017, in seguito alla lettura dei bisogni, effettuata durante la formazione in traumatologia della strada, offerta alla Diocesi di Kenge, il Dr Santolini aveva proposto l’istituzione di una sorta di 118 telefonico, idea condivisa e accettata di buon grado dalla Dr.ssa Chiara Castellani ( coordinatrice BDOM Kenge) e dall’ equivalente del nostro Assessore alla Sanità Regionale del Bandundu-Kwilu ( Regione).

Per avviare tale progetto è necessario contattare le compagnie telefoniche congolesi affinche’ finanzino il progetto tramite la donazione di telefonini e delle utenze telefoniche dedicate a costo zero. Da ciò, anche , la mia richiesta di far partecipare alla missione i Paolo Moro , stretto collaboratore di Chiara Castellani , che non solo conosce molto bene il territorio e tutte le problematiche ma, ha anche diverse conoscenze che potrebbero facilitare i nostri progetti, ha un rapporto di stima e rispetto con l’ attuale Console Italiano che avrebbe potuto facilitarci sia nei contatti con le varie istituzioni sia nelle pratiche per l’ottenimento del visto. Purtroppo a pochissimi giorni dalla partenza, Paolo Moro ha dovuto rinunciare alla missione per importanti problemi di salute della moglie, ciò nonostante ha contattato il Console presentando la Femor e chiedendo di facilitare tutto l’iter per il visto .

Ho presentato il nostro progetto sia al Console Dr. Alfredo Russo, sia al nuovo Ambasciatore Dr. Luca Attanasio e all’ ufficio progetti, sviluppo e cooperazione dell’ Ambasciata Italiana, nello specifico ho parlato con lo Chef de programme Dr. Francesco Minsini, il quale si è mostrato molto interessato, ha chiesto di poter ricevere materiale specifico sul nostro progetto e ha dato la disponibilità dell’ Ambasciata per eventuale trasporto di materiali e relativo sdoganamento, ovviamente tutto programmato per tempo. Ho chiesto anche la possibilità di poter entrare in contatto con le compagnie telefoniche congolesi presenti in Congo tramite l’ Ambasciata ma, il Dr Minisini mi ha informato che l’ Ambasciata Italiana non ha questo tipo di contatti, ha suggerito di non contattare direttamente le compagnie telefoniche poiché le varie ong e fondazioni estere che si occupano di cooperazione in Congo hanno un potere molto limitato e richieste come la nostra non verrebbero prese in considerazione, mentre avrebbe maggiore rilevanza la richiesta della Caritas, Croix Ruge, Diocesi di Kenge, in quanto hanno un maggiori peso politico-istituzionale.

In seguito a ciò ho avuto diversi contatti con la Dr.ssa Chiara Castellani per informarla del suggerimento dell’ Ambasciata ed eventualmente riuscire a contattare le compagnie telefoniche durante la mia permanenza in Congo. La Dr. Castellani si è subito attivata in tal senso ma non è stato possibile contattare le compagnie telefoniche entro la fine del mese di agosto, attualmente siamo ancora in attesa di risposta.

VISTO: la pratica per il visto ha richiesto 20 gg, sono state incontrate molteplici difficoltà legate prevalentemente a questioni diverse dagli aspetti amministrativi, burocratici e legali. La mia presenza in loco ed il contatto costante con l’ Ambasciata ha permesso l’ottenimento del visto di un mese del Dr Balubuka che diversamente sarebbe stato rifiutato.

Villaggio Songololo (14-18 agosto)
L’idea della breve missione c/o il Villaggio di Songololo è nata dal legame che FEMOR ha con gli Oblati .
Nel mese di maggio 2018 , Padre BERTHIER ( Omi) Curé della parrocchia San Joseph di Songololo mi ha contattata chiedendomi di organizzare una missione a Songololo sia per operare un bambino, sia per poter usufruire della nostra formazione. Poiché all’epoca non era ancora stata organizzata ne si prevedeva una nostra missione in RDC, ho chiesto al DR. Balubuka che in quel periodo era a Kinshasa di andare a Songololo in rappresentanza di Femor per operare il bambino ( di anni 4) .
Il Dr. Balubuka si è recato a Songololo nel mese di giugno ed ha operato gratuitamente il bambino , successivamente, anche su pressione del medico del BDOM di Songololo P. Berthier ha continuato a chiedere di poter usufruire della formazione di Femor.
Al fine di verificare la sussistenza delle condizioni per una eventuale formazione mi sono recata a Songololo, un villaggio ai confini dell’ Angola , nel Bascongo, a 200 km dalla capitale con il Dr Emile Balubuka ed il Dr Roger Giananga ( anche lui ha seguito la formazione con noi) al fine di avere un aiuto più specifico nella valutazione dei requisiti ma anche per poter operare dei bambini. Grazie alla campagna informativa organizzata dalla Parrocchia sul piede torto, sono stati visitati 18 bambini ed effettuati 18 interventi. Songololo è un territorio molto povero, situato sulla nazionale 1 (stessa nazionale del villaggio di Kenge e Kikwit) ma in direzione opposta verso Matadi. Bascongo ( regione opposta al Bandundu) Matadi è un grande centro di snodo e di scambio internazionale grazie alla presenza del porto.
Qui il nostro intervento è stato molto apprezzato da:
Amministratore del Territorio, Daniel Eloko N’Sala, che ha chiesto un incontro con Femor ed ha scritto una lettera di ringraziamenti ( si allega) , sollecitando contemporaneamente una formazione.
Poiché ho sollevato la questione ospitalità, facendo notare che le stanze messe a disposizione dalla parrocchia ( prive di qualsiasi servizio: acqua , luce, toilette) potevano andare bene per me o per i medici congolesi ma non per i medici italiani in quanto non tutti sono abituati a vivere con cosi tante privazioni, ha offerto la sua disponibilità ad ospitarci ed accoglierci in futuro oltre che facilitare il nostro progetto.
Chef de Zone de Santé, Dr. Nsibu Ndosimao, il quale ha scritto una lettera di ringraziamenti ( si allega) ,
/Coordinatore della Caritas e del BDOM , Padre Berthier Eyer ( OMI) Curé parrocchia San Joseph, anche lui ha scritto una lettera di ringraziamento ( si allega)

Le difficoltà che sono state incontrate durante gli intereventi sono legate:

  • all’assenza di strumenti e materiale , fortunatamente i nostri due medici avevano portato una scatola di strumenti pediatrici , in assenza della quale sarebbe stato impossibile effettuare gli interventi , alcuni fili di sutura , tuttavia non sufficienti .
  • alla scarsa qualità dei materiali, il gessi erano cinesi e molti si sono rotti dopo poche ore dall’intervento.

Il Dr. Balubuka ha offerto nozioni di base per quanto concerne l’intervento sui piedi torti e sull’importanza di seguire il bambino in maniera adeguata , con alcuni accorgimenti anche successivamente all’intervento. Prima di rientrare nella capitale, Emile ha organizzato un incontro con i genitori dei bambini operati al fine di spiegare l’ora l’importanza della riabilitazione e dei controlli periodici.
Grazie alla campagna informativa, avviata dalla parrocchia , abbiamo operato anche un bambino proveniente dall’ Angola.
In totale sono stati visitati ed operati 18 bambini di cui 12 maschi e 6 femmine , nella fascia d’età compresa tra i due mesi ed i 9 anni. Purtroppo, in nessun caso è stato possibile utilizzare il metodo di Ponsetti, poiché la gente oltre allo stato di povertà non è abituata a ritornare in ospedale frequentemente per le correzioni ecc, ecc.
Tutti i bambini operati a Songololo continuano ad essere seguiti, il Dr Freddy ( medico di Songololo) è in costante contatto con il Dr. Balubuka e con me, periodicamente invia le foto dei bambini e chiede indicazioni.

STAGE IN ORTOPEDIA OSPEDALE FRANCAVILLA FONTANA 26/8-26/10/2018
Il Dr Balubuka ha effettuato uno stage c/o il reparto di ortopedia di Francavilla Fontana (Br) con la supervisione del Dr. Gioia per un mese, ha partecipato a tutte le attività del reparto, dal lunedi al sabato ed ha partecipato a circa 60 interventi tra i quali: osteosintesi, artoscopia, sintesi con chiodo … ( non capisco cosa c’è scritto) , osteosintesi con placca e viti, asportazione, PTG microport, correzione chirurgica, rimozione fissatore esterno,rimozione viti, apertura guaina tendinea.
Nei giorni 13-14 settembre 2018, il DR Balubuka è stato invitato dal Dr. Corina , suo ex supervisore, c/o il Perrino di Brindisi per far conoscere il lavoro in una sala operatoria più grande, come quella del Perrino e per far conoscere una realtà diversa, gli interventi effettuati: pta biompianti, resezione +protesi zimmer, toilette chirurgica o espianto, rimozione f.e, rimozione viti+fili f.e., rimozione tibia+dinamizzazione chiodo, rimozione mezzi di sintesi.
Il Dr. Balubuka dopo la sua prima esperienza in Italia nel 2016, quando è rientrato in Congo ha aperto un piccolo ospedale “ Canan”, con 22 posti letti, dedicato a Femor.

Tra i vari intenti che lo hanno portato ad aprire l’ospedale:

  • continuare ad esercitare ciò che ha appreso grazie a Femor;
  • offrire, alle famiglie più povere, la possibilità di regalare un futuro lontano dalla disabilità ai propri figli che sono nati con malformazioni agli arti inferiori, operando gratuitamente.
  • Il Dr. Balubuka opera tra i 30-40 casi all’anno tra piedi torti e ginocchia vare e valghe.
  • Quasi tutti i medici del villaggio d’Idiofa non hanno continuato ad effettuare interventi di ortopedia a causa delle difficoltà che incontrano : economiche e di materiali.

CONCLUSIONI:

  • è opportuno organizzare tutte le missioni per tempo, individuando in anticipo i periodi, affinchè tutti i medici interessati a partecipare alle missioni possano dare la propria disponibilità.
  • Sarebbe opportuno , inoltre, che le missioni possano essere programmate ad esclusione del periodo che va dai primi di luglio fino a fine agosto, ciò consente un considerevole risparmio sul biglietto.
  • Al fine di non perdere la mission del progetto è importante che la formazione continui nei villaggi e non in città come la capitale o kikwit (che è un capoluogo di provincia) poiché ci sono ospedali ben organizzati e strutturati. Kinshasa, inoltre è città universitaria, quindi tutti i medici di Kinshasa hanno la possibilità di continuare a formarsi tramite corsi, convegni organizzati dall’ordine dei medici o dall’università stessa.
  • Il Dr. Balubuka potrebbe utilizzare in Congo alcune delle tecniche apprese durante i due stage in Italia, ma la mancanza di materiale e strumentazione ( anche semplice) impedisce di poter utilizzare tali tecniche, sarebbe opportuno per quanto possibile , equipaggiare con materiali e strumentazione l’ospedale del Dr. Balubuka al fine di poter sfruttare la sua professionalità, capacita e disponibilità ad aiutare la gente (che non è legata solo a fini economici).

Barbara Musciagli