“Non ho mai avuto dubbi sulla passione e sulla professionalità con le quali Michele Saccomanno ha sempre rappresentato la sua comunità. Oggi il TAR accoglie la sospensiva e di fatto permette ai torresi di riavere il sindaco che avevano eletto. È una gran bella notizia per i cittadini di Torre Santa Susanna e della provincia di Brindisi, ed è un ulteriore tassello nella crescita di Fratelli d’Italia. I sindaci, infatti, hanno sempre rappresentato per il nostro movimento un tassello fondamentale per raccogliere e rappresentare i bisogni del territorio. Un augurio particolare a Saccomanno per la ripresa di questa avventura – è quanto giunge dal Presidente Nazionale di Fratelli d’Italia, on. Giorgia Meloni.
“Finalmente Torre Santa Susanna ha di nuovo il suo Sindaco – è così che il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Luciano Cavaliere, commenta l’esito del ricorso presentato al TAR dal Sen. Michele Saccomanno. È una gran bella notizia che non fa altro che confermare l’impegno e dedizione che Michele Saccomanno ha sempre messo e continua a mettere tutt’oggi nei confronti dei cittadini, la voglia e la determinazione che lo hanno spinto a presentare istanza al TAR è la dimostrazione di chi ha a cuore la sua comunità. Un grosso in bocca al lupo al Sindaco”
È un durissimo e puntiglioso atto di accusa, con chiamata in causa di uno degli ex assessori della sua giunta passato sull'altra sponda, quello che Michele Saccomanno, ex sindaco del Comune di Torre Santa Susanna, lancia apertamente puntando il dito contro i quattro consiglieri della sua maggioranza che hanno determinato il terremoto politico-istituzionale.

"Può accadere", scrive Saccomanno, "che un consiglio comunale venga sciolto per mafia, ma non so se un Comune possa essere sciolto dalla mafia. La richiesta di azzeramento della giunta e la revoca di ogni delega, richiesta protocollata da un assessore e da tre consiglieri della mia maggioranza, la dice tutta sul tema della verifica politica. Non sono avvezzo a registrare segretamente i colloqui, ma mi è stato richiesto come unico 'varco di uscita' di cacciare qualche assessore e di aggiungerne qualche altro dei nuovi "Moderati Torresi" (titolo autoreferenziale). Mai interpellato su nulla se non in questa trattativa per avere poltrone, con la minaccia del tutti a casa.

Un commento particolare meriterebbero gli elogi sperticati nei confronti del 'sindaco' espressi nell'ultimo consiglio comunale dall'assessore Epifani, leader della protesta per 'poltrone' organizzata dallo stesso. Tutto ciò dispiace solo per la povertà delle argomentazioni che non celano, ma evidenziano la bruttezza di comportamenti opportunistici. I quattro "Moderati" di quali interessi sono portatori? A quali logiche di affari appartengono? Chi ha tradito i progetti ricattando vuole il dissesto del paese.

Tutto si può mettere in discussione per progettare una Torre migliore, nulla per favorire burattini e burattinai".

"La chiusura dell'OPG di Montelupo e la battaglia del Partito Radicale sulle carceri: intervista a Michele Saccomanno" realizzata da Lanfranco Palazzolo con Michele Saccomanno (presidente della Fondazione FEMOR).

L'intervista è stata registrata mercoledì 8 febbraio 2017 alle 18:42.

Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Carcere, Diritti Umani, Diritto, Giustizia, Istituzioni, Montelupo Fiorentino, Ospedali, Partito Radicale Nonviolento, Penale, Politica, Procedura, Psichiatria, Riforme, Sicurezza.

La registrazione audio ha una durata di 5 minuti.

 

(ANSA) - FIRENZE, 8 FEB - "Esprimo soddisfazione per la chiusura dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, vero e proprio manicomio criminale. Lo stop alla struttura toscana è il risultato di un lungo lavoro avviato in Parlamento nel 2008, con l'allora gruppo del Pdl, insieme al collega Daniele Bosone del Pd".

Lo ha detto, in una nota, il senatore Michele Saccomanno, medico e promotore e relatore dell'indagine sullo stato della psichiatria in Italia, realizzata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario, presieduta da Ignazio Marino nella scorsa legislatura, ed "estensore del documento che porto' alla legge che ha chiuso i manicomi criminali e aperte le Rems". "Montelupo ed Aversa erano tra le strutture peggiori. Aspettiamo ora che arrivino buone notizie da Barcellona Pozzo di Gotto. I 'pazienti' se sono ammalati saranno curati, se delinquenti dovranno stare altrove. In questi anni, ci siamo vergognati nel visitare quei luoghi inumani di detenzione, oggi gioiamo che quel luogo infernale abbia chiuso i battenti", conclude la nota.

Il primo manicomio criminale italiano (attivo dal 1886) ha cessato, nei giorni scorsi, di essere un ospedale psichiatrico giudiziario.

Un impegno preso a nome del PDL nel 2008, quale promotore e relatore dell'indagine sullo stato della psichiatria in Italia, svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale. Non posso che esprimere soddisfazione per la chiusura dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo. E' uno scatto di dignità degno di un paese civile e che evitera' ergastoli bianchi. In questi anni, ci siamo vergognati nel visitare quei luoghi inumani di detenzione, oggi gioiamo che l'ultimo 'paziente abbia abbandonato quell'inferno.

Infatti, quando nel 2008 il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale ebbe a chiedere ai Gruppi politici quali indagini si volessero svolgere, su che cosa volessero impegnarsi, avendo l'onore di essere il Capogruppo del Gruppo del PdL ebbi a chiedere di andare ad indagare nell'ambito della psichiatria e delle dipendenze patologiche, essendo trascorsi decenni dalle riforme in quelle materie per vedere cos'era accaduto.

Poi in questo cammino abbiamo letteralmente inciampato e siamo andati a sbattere su una sofferenza che non ci aspettavamo, in qualcosa che veniva nascosto e che creava umiliazione e molte volte in Parlamento siamo tornati a ribadire che ci sentivamo pieni di quella vergogna che questa situazione stava determinando. Lo abbiamo fatto con l'impegno di tutti i 20 componenti della Commissione d'inchiesta, senza differenze di Gruppo, lo abbiamo fatto in Aula con un impegno generale, voglio ricordare la fiducia del dicembre del 2010 al governo Berlusconi, quando con un documento e con una voce unanime abbiamo espresso a quel Governo e da quello abbiamo avuto accolta la necessità di interventi per modificare la situazione e non osavamo sperare allora di giungere ad un atto così conclusivo, che porta veramente al superamento degli ospedali psichiatrici.

Approfondisci qui >>> chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

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